Nome: Cindy Parker
Stato: Attivo
Ultimo indirizzo conosciuto: Londra, UK
Luogo di nascita: Albany, USA
Data di nascita: 16/03/2000
Razza: Asino
Genere: Femmina
Lingue: Asinesco, Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese, Finlandese
Qualifica: Influencer, Membro dei Time For Revolution
Manto: Marrone/Grigio
Occhi: Marrone
Segni particolari: Bellissima
Famiglia: Josh Parker, Padre
Maggie Lou, Madre
Educazione: Ha studiato a casa
Università a New York

Cindy è un’influencer con migliaia di followers. Si occupa delle pubbliche relazioni per i Time for Revolution, per cui ha inventato una challenge tanto forte quanto brillante: lo “shouting”. Grazie a questa idea, i Time For Revolution hanno acquisito visibilità in tutto il mondo.
Agli occhi di molti, la giovane e bella asinella è al pari di una diva del cinema: magnifica e irraggiungibile.
Nata in una piccola fattoria didattica ad Albany, è cresciuta circondata dall’amore e dall’affetto reciproco tra uomini e animali. Giunto il tempo di camminare sulle sue zampe, salutati la famiglia e gli amici più stretti, la giovane si trasferisce a New York City. Frequenta la facoltà di giornalismo, e durante il tempo libero approfondisce casi di sfruttamento e di violenza sugli animali.
Si laurea a pieni voti, e inizia a lavorare per prestigiose testate giornalistiche occupandosi in particolare di report su animali affetti da disturbo post traumatico da stress (PTSD). Segue il caso di tre orsi bruni siberiani ammaestrati del circo di San Pietroburgo, portando alla luce il dramma di centinaia di loro simili ancora oggi sfruttati nell’industria circense dell’Europa Orientale. Approfondisce le dinamiche dei più importanti concorsi di bellezza per cani e gatti facendo emergere la tragica realtà nascosta dietro questi eventi. Ha intervistato animali attori che hanno preso parte a fiction, lungometraggi e film, denunciando anche in questo caso il rovescio della medaglia legato al business cinematografico. “Nascere e morire negli zoo dei centri urbani”, “Vita nei parchi tematici naturalistici”, “Le riserve naturali in Africa e la loro controversa identità” sono solo alcune delle sue indagini più note al largo pubblico.
Un giorno, Cindy incrocia i Time for Revolution tra la Lexinton Av. e la 45esima strada, durante una manifestazione. Affascinata dal loro modo di vedere il mondo, intrigata dalle parole pronunciate dal leader col solo ausilio di un piccolo megafono, le venne spontaneo chiedere di poter entrare a farne parte.

DOSSIER

Sfruttamento animali

Il rapporto tra uomo e animale ha radici lontane, agli albori della nostra evoluzione: l’addomesticamento e l’allevamento hanno permesso alla nostra società di svilupparsi come la conosciamo oggi. Nell’ultimo mezzo secolo si è però sviluppato un concetto nuovo e oggi universalmente riconosciuto, ovvero quello di “benessere animale”. Infatti garantire all’animale uno stato di salute psico-fisica ottimale dovrebbe essere al centro delle strategie adottate nel settore degli allevamenti in generale e in quello delle strutture che ospitano animali in genere (zoo, circhi, acquari, ecc.). Alla fine degli anni ’70 il Farm animal welfare council1 (Fawc) ha promulgato le cosiddette “Cinque libertà” che devono tutelare la salute dell’animale attraverso la libertà dalla fame e dalla sete, la libertà dal disagio e dal malessere, la libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, la libertà di poter esprimere un comportamento normale, e la libertà da paura e stress. Il benessere animale così rispettato non solo permette di avere animali in salute, ma anche di poter avere ambienti in cui si riducono gli episodi di stress e di sviluppo di malattie infettive, potenzialmente pericolose per l’uomo. Oggi sappiamo che l’aumento degli allevamenti intensivi dove questi principi non vengono rispettati possono portare alla diffusione di nuove zoonosi, ovvero di malattie che si trasmettono da animale a uomo. La Sars nel 2003 o più recentemente il coronavirus2 sono con molta probabilità legati ad un salto di specie: l’epidemia è infatti iniziata nel mercato di Wuhan, dove un numero di campioni ambientali provenienti dal mercato di animali vivi è stato trovato positivo. L’origine è tutt’oggi sconosciuta, ma la continua domanda e la crescita dei contatti con specie selvatiche, non fa che aumentare le probabilità di nuove epidemie.


[1] https://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2019/benessere-animale-breve-storia-definizioni-normative-generali/

[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7086482/