La Protesta degli Animali

Siamo confusi e arrabbiati. Siamo molto confusi e molto arrabbiati. Non possiamo più tacere di fronte all’indiscriminato saccheggio della terra, dinnanzi alla diabolica soppressione delle creature che la abitano. Siamo affranti e impauriti, increduli e sgomenti. L’uomo sta consegnando alla morte tutto il creato, avviandolo a una precoce e non voluta scomparsa. È in atto un globale ed inarrestabile processo di distruzione che ci vede, in un’indifferenza quasi generale, ricoprire l’amaro ruolo delle vittime. Non riusciamo a capacitarci di quello che sta succedendo. Il filo della vita si è rotto, e le perle che inanellava si stanno rumorosamente disperdendo. L’inquinamento prodotto dalla sovrapproduzione di materie plastiche, dai residui tossici della moderna chimica industriale, e l’ancora massiccio utilizzo di combustibili fossili, hanno reso l’aria irrespirabile, hanno ridotto in modo drammatico le risorse idriche disponibili e trasformato intere aree del pianeta in maleodoranti discariche a cielo aperto. Incendi, deforestazione, traffico terrestre ed aereo, sfruttamento indiscriminato di mari, suolo e sottosuolo, hanno causato irreparabili danni all’ambiente e hanno innescato variazioni climatiche dagli effetti disastrosi. Tutto si sta deteriorando con grande rapidità, in modo imprevisto ed incontrollabile. Si va verso una continua, catastrofica ed inarrestabile estinzione di specie animali e vegetali. Il capitalismo selvaggio e rapace sta consolidando su larga scala insensate abitudini consumistiche, che producono e produrranno conseguenze esiziali per tutto l’ambiente. Il mondo è diventato un caotico regno dominato da violenze, guerre, ingiustizie e diseguaglianze. Trionfano indifferenza e cinismo. Allevamenti intensivi, sfruttamento e schiavitù, traffico di esseri umani e animali, migrazioni per cause climatiche, belliche ed economiche, sono solo alcuni degli effetti di questo autolesionistico agire umano. Non è questo il mondo che vogliamo.

L’uomo non ha più empatia, ha dimenticato la pietà, non considera il nostro dolore. Il suo irragionevole modello di sviluppo è omicida e suicida al tempo stesso. Sta trasformando la terra in un enorme deposito di scarti ed immondizie, in un immenso, infinito cimitero di animali e piante. L’uomo pare non cogliere il grido rabbioso ed impotente del creato. Sa solo accumulare in modo incomprensibile e sconsiderato, vaneggiare una crescita illimitata e senza senso. Trascina tutto verso il basso, in un mortifero gioco al massacro, mediante un processo che è a dir poco criminale. È posseduto da un demone che lo acceca e gli divora l’anima. Con la sua intelligenza e con l’aiuto della tecnologia avrebbe potuto abbellire ulteriormente ciò che è già un giardino meraviglioso. Invece ha usato il suo sapere per depredare la terra e sterminare gli altri viventi. Sembra quasi che la sua esistenza sia una perenne ed inutile fuga da un nemico invisibile che ha reso tenebrosi i suoi orizzonti interiori, lasciandolo dominato da ansia e paura. È un’umanità che pullula di spiriti inconsapevolmente malvagi, incapaci di sentire il proprio tempo. Riescono a vedere le catastrofi solo quando precipitano loro addosso. Non sanno più controllare le proprie pulsioni negative, non sentono più il dovere il tutelare la vita di tutte le creature. L’uomo non si china più di fronte alle imprescindibili ed inappellabili leggi della natura; pretende invece di dominarle, di metterle in suo potere. Egli vive e si nutre di conflittualità, è incapace di equilibrio e di rispetto; inaridisce ogni cosa, non coglie più il mistero della vita. Siamo perciò oppressi da pesante angoscia, per il nostro presente e per il futuro di tutti. L’agire umano è ingiustizia, sopraffazione insensata, non rispetto delle fragilità. L’uomo giungerà a patire i nostri stessi tormenti.

Noi perciò protestiamo formalmente, al fianco degli ultimi della terra, vicini a chi non ha voce. Richiamiamo alla responsabilità questa disorientata specie umana, che ci sembra inadeguata per progettare un futuro sostenibile. La nostra è una denuncia senza appello! Ci vuole una vera e propria rivoluzione ecologica ed umanistica. L’uomo è catturato dalla materialità della terra, che depreda e saccheggia senza sosta; non coglie più il misterioso e l’ineffabile che la pervade, non è più visionario. Non sente più il canto dell’universo. Gli uomini non sono più capaci di entrare in relazione profonda con la terra: preferiscono dominarla. Hanno perso la memoria del loro progetto, smarrendo così anche la strada del proprio futuro. La nostra è una protesta trasversale, accolta e fatta propria anche da tanti uomini sensibili e di buona volontà, che non hanno dimenticato le loro radici e sanno ancora interpretare la vita con sapienza. Noi animali ci mettiamo al loro fianco, cercando insieme di risalire la china, di sanare le ferite, di combattere le ingiustizie. È necessario riscoprire intenti condivisi che promuovano la vita. Vogliamo vivere in pace con il mondo, farci travolgere dal desiderio del bene, ubriacarci di bellezza. Vorremmo per tutti una giusta armonia dell’esistere, per potersi cullare nella soave dolcezza che ne deriva. Vorremmo che tutti fossero sazi di vita e non vittime impotenti di un meccanismo di annientamento infernale. Certe contraddizioni, che oggi appaiono irrisolvibili, vanno affrontate con un linguaggio nuovo, con parole rigenerate nella sostanza, con una mutata consapevolezza. Dobbiamo tutti reimparare a trasformare in vita i nostri sogni. Riempiamo i nostri vuoti interiori con la poesia del creato. Espandiamo la nostra percezione del mondo e dei viventi. Facciamolo con il cuore, oltre che con i sensi. C’è necessità di una rivoluzione del pensiero e degli stili di vita. La conseguenza dell’agire umano non deve più essere il continuo ed inesorabile consumarsi della terra. Vogliamo togliere il velo alla grande mistificazione, smascherare il grande inganno. L’uomo ha svilito cose preziose, si è fatto imprigionare la fantasia e l’immaginazione, inchinandosi al dio denaro. Non vogliamo più veder riprodotte le sue crudeli liturgie di dominio. La terra contiene ed esprime una conoscenza che l’uomo ha dimenticato, che non riesce più a commuoverlo e catturarlo. L’umanità non sente più la sofferenza di Madre Terra per questi suoi figli impazziti, divenuti dissipatori e distruttori di vita, instancabili dispensatori di morte. Anche se la battaglia contro il demone dell’insensatezza sembra superare le nostre forze, anche se il dilagare di questo capitalismo feroce e distruttore sembra inarrestabile, ed il contrastarlo una battaglia persa, noi animali sentiamo il dovere di proporre all’uomo un cammino nuovo. È una nostra responsabilità: dobbiamo coltivare la speranza, portandola in ogni angolo del pianeta. Anche noi condividiamo con l’uomo il mistero della vita, l’opportunità di questo straordinario percorso terreno che ci è stato affidato per essere vissuto in tutta la sua pienezza. Non vogliamo che l’attaccamento alle cose generi in noi illusioni senza vita, e che l’egoismo diventi l’unica chiave interpretativa dell’esistenza. Vogliamo un’altra vita!

Antonio G.

TIME FOR REVOLUTION GROUP

Volantini Manifestazione