Immagine di Serpente

Nome: Elijah
Stato: Attivo
Ultimo indirizzo conosciuto: Barcellona, ES
Luogo di nascita: Savana, ZA
Data di nascita: Sconosciuta
Razza: Serpente
Genere: Maschio
Lingue: Rettiliano, Inglese
Qualifica: Membro dei Time For Revolution
Manto: Verde
Occhi: Marrone
Segni particolari: Nessuno
Famiglia: Sconosciuta
Educazione: Nessuna

Profughi nel Mediterraneo, 2021

Il passato é l’unica cosa di cui Elijah non parla volentieri. Da piccolo fuggì con la famiglia dalla sua terra d’origine a causa delle condizioni climatiche sempre più avverse, ma durante gli spostamenti si perse e non riuscì più a ritrovare la sua famiglia. Rimasto solo, proseguì l’esodo con nuovi compagni di viaggio. Dopo un’interminabile cammino giunse presso un grande porto, dove venne preso con il ruolo di mozzo a bordo di una nave di salvataggio attiva in acque internazionali. Durante quest’esperienza Elijah vide coi propri occhi la tragedia che si consumava nel Mar Mediterraneo: migliaia di profughi, rifugiati politici, rifugiati ambientali lasciavano le coste dei Paesi più poveri per affrontare il mare con imbarcazioni di fortuna. Destinazione: Occidente, in cerca di un luogo migliore dove vivere o ricongiungersi con i famigliari partiti tempo prima.

Elijah nei pressi di un campo profughi nel Sahara, 2020

L’esperienza lo rese forte, determinato, fiero di sé. Dopo diversi anni trascorsi in mare, decise di fermarsi a terra per lavorare in un enorme campo profughi sulle coste nordafricane. Strinse una profonda amicizia col suo compagno di stanza Lucky, un canguro segnato dalla stessa esperienza traumatica: anche lui aveva perso la famiglia in un viaggio della speranza finito in tragedia. I due divennero inseparabili, ed Elijah coinvolse Lucky nel suo lavoro. Iniziarono a progettare un nuovo centro di accoglienza per migranti. Ne parlarono con Aldabra, la tartaruga responsabile del centro assistenza profughi. Volevano creare un’isola felice, un posto in cui riposarsi e ricevere informazioni utili su come proseguire il viaggio. Un centro dove i migranti avrebbero potuto essere istruiti sulla lingua e sulla cultura delle loro mete di destinazione.
Un anno dopo il campo era pronto. Questo fatto riscosse molta approvazione a livello internazionale, tanto che Antonio G., leader dei TFR, scrisse una lettera ad Aldabra per congratularsi, proponendo loro di unirsi al gruppo TFR per portarne avanti i progetti rivoluzionari. Oggi il campo nato dall’idea dei tre amici è reale e accoglie migliaia di migranti di passaggio.

DOSSIER

I migranti climatici

Si potrebbero definire i migranti del nuovo millennio. Non solo guerre, instabilità politiche, fame. Ma anche l’impossibilità di poter rimanere nella propria terra a causa di eventi estremi catastrofici, in aumento di intensità e frequenza a causa dei cambiamenti climatici. Una categoria che non è ancora riconosciuta dal diritto internazionale, ma che conterà milioni di individui entro i prossimi decenni. Secondo un rapporto della Banca Mondiale1 si stima infatti che entro il 2050 saranno 143 i milioni di persone che potrebbero essere sfollate a causa di questi impatti, principalmente nell’Africa subsahariana, in Asia meridionale e in America Latina. In Bangladesh2, ad esempio, sono centinaia di migliaia le persone che lasciano la costa a causa dei cambiamenti climatici che stanno modificando l’andamento delle piogge stagionale e lo stato delle coste, che per secoli hanno ospitato la maggior parte della popolazione bengalese. Secondo uno scenario mostrato dallo studio Future of the human climate niche3 e pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the national academy of science (Pnas), si stima che entro il 2070, senza una drastica riduzione delle emissioni a effetto serra, la temperatura media percepita si alzerà di 7,5°C e questo porterà a modificare la nicchia ecologica dove l’uomo si è evoluto nella società di oggi, spingendo un terzo della popolazione mondiale a spostarsi.

Infografica sui profughi ambientali e climatici a cura del CDCA

[1] https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/29461

[2] https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-drives-migration-crisis-in-bangladesh-from-dhaka-sundabans/

[3] https://www.pnas.org/content/117/21/11350