Immagine di Ettore

Nome: Ettore
Stato: Attivo
Ultmo indirizzo conosciuto: Roma, IT
Luogo di nascita: Rome, IT
Data di nascita: Sconosciuta
Razza: Cane
Genere: Maschio
Lingue: Cagnesco, Italiano, Inglese
Qualifica: Membro dei Time For Revoluton
Manto: Marrone chiaro
Occhi: Marroni
Segni partcolari: Macchia bianca sul petto
Famiglia: Sconosciuta
Educazione: Ha studiato a casa

Ettore, primo piano

Abbandonato lungo una strada sterrata appena nato, il piccolo Ettore non ha mai conosciuto la sua famiglia d’origine. Cresciuto in fretta, costretto a camminare sulle proprie zampe sin da cucciolo, Ettore bazzicava i mercati all’aperto, i retrobottega e le uscite secondarie dei ristoranti sempre alla ricerca di qualcosa da mangiare. La strada non era un luogo facile per un cucciolo: il giovane randagio visse i primi cinque anni della sua esistenza tra espedienti per procacciarsi cibo e scappatoie sempre più rocambolesche.
La svolta fu essere trovato da Luca, giovane volontario in un canile: trasferito nella struttura insieme agli altri suoi simili, Ettore venne visitato, curato e nutrito a dovere. Rimaneva solo una ferita, insanabile: l’abbandono. Pian piano Ettore iniziò ad avvicinarsi al ragazzo che lo aveva salvato dalla strada, finché questi non decise di adottarlo. Lo portò a casa nel cestello della bicicletta. I due anni che seguirono furono i più belli che un ex cane randagio potesse sognare: Ettore tornò a vivere pienamente la vita, felice di poter finalmente far parte di una famiglia.

Ettore coinvolto in un flashmob a Milano


Ettore adorava Luca e tutti i giorni aspettava il suo ritorno davanti alla porta di casa. Un giorno, tuttavia, aspettò più del previsto. I minuti divennero ore, finché non arrivò la chiamata. Fu la madre del giovane a rispondere, e quando Ettore vide la donna accasciarsi a terra e urlare il nome del figlio in preda ai singhiozzi, capì che Luca non sarebbe più tornato a casa. Era di nuovo solo.
Dopo settimane di sconforto, un giorno le sue orecchie captarono un discorso che lo incuriosì molto. Ettore alzò la testa verso il televisore acceso e vide Antonio G., leader dei Time For Revolution, fiero e nobile di fronte a migliaia di persone. Disquisiva su come bastasse un piccolo sforzo per iniziare a cambiare lo stato delle cose. Una rivoluzione pacifica. Ascoltando quelle parole, Ettore capì che cosa doveva fare: rendere il mondo un posto più sicuro, evitare sofferenze ingiuste.
Uscì di casa e iniziò a correre: non sapeva come, ma avrebbe trovato i Time For Revolution. Pochi mesi dopo, Ettore si unì ufficialmente al gruppo e iniziò la sua nuova vita all’insegna della rivoluzione. Nelle manifestazioni lo si può spesso vedere a cavallo di una piccola bicicletta, in ricordo di Luca.

DOSSIER

Una nuova mobilità

Il settore dei trasporti è responsabile di un quinto delle emissioni globali. Non solo, ma è tra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico nelle grandi città, anche nel nostro paese. Si stima infatti che sia proprio l’inquinamento ad essere tra le maggiori cause di morte prematura e di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete e demenza. Il particolato fine (PM2,5) è l’inquinante atmosferico che causa i problemi di salute più significativi, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, anche se tra il 2009 e il 2018, si è registrata una riduzione del 22 per cento delle concentrazioni medie annuali del PM2,51. Ma come sta cambiando il modo in cui ci spostiamo? Indubbiamente la mobilità elettrica è e sarà la protagonista: con il miglioramento delle prestazioni delle batterie, la diffusione di una rete di ricarica capillare e una gamma sempre più ampia di modelli, i veicoli elettrici sono ormai pronti per conquistare il mercato. Già oggi in Norvegia si vendono più auto elettriche che a combustione e in moltissimi paesi europei non sarà più possibile acquistare auto alimentate a diesel entro poche decine di anni. Ciò non significa sostituire ogni veicolo a combustione interna con uno elettrico, bensì ripensare la mobilità: maggiore spazio dunque al trasporto pubblico, alla mobilità condivisa – dove gli utenti utilizzano un mezzo solo per il tempo necessario per lo spostamento – e via libera ai nuovi mezzi di locomozione: dagli scooter elettrici ai monopattini, dalle bici a pedalata assistita (e non) ai taxi elettrici a guida autonoma. Non solo batterie però: per ridurre gli impatti dei trasporti molto spazio sta avendo anche l’idrogeno, un vettore energetico che non presenta gas di scarico e può essere prodotto utilizzando energia rinnovabile.


[1] https://www.eea.europa.eu/themes/air/health-impacts-of-air-pollution